Un backup è sufficiente?

Cos’è un backup

Backup letteralmente significa “di riserva” e, in gergo informatico, sottintende la parola copia. Quindi si tratta di una copia di riserva di qualcosa che merita una una particolare salvaguardia. Il concetto di backup verrà trattato con particolare riferimento ai PC ed ai SERVER delle aziende, ma gli stessi principi si applicano, con pochissime variazioni, anche a smartphone e cellulari, tablet ed a molti altri dispositivi elettronici.

A cosa serve il backup

Il backup serve a proteggere le informazioni presenti in uno o in molti PC (ad esempio, tutti quelli di un’azienda) in modo che se un PC si rompe, viene rubato o attaccato da un virus, si possano recuperare i dati che conteneva e rimetterli “a posto” dopo la riparazione o sostituzione del PC.

Il fatto che tutti i giorni, quando accendiamo il PC, ci ritroviamo sempre le cose che ci abbiamo lasciato, ci induce a pensare che sarà sempre così per tutta la vita. Purtroppo ciò non è affatto scontato!

Perché il backup è necessario

Il backup è necessario perché anche il migliore PC del mondo può subire un guasto grave, essere rubato o essere attaccato da uno dei tanti virus distruttivi (come ad esempio l’ormai famoso cryptolocker). Le probabilità che uno di questi eventi si verifichi proprio a voi, dal punto di vista statistico sono piuttosto alte. Per esempio, sapevi che ogni mese circa 1 computer su 10 è infettato da un virus? E ancora, la memoria di un PC casalingo (ovvero il suo hard disk) ha una garanzia massima di due anni (a volte anche solo 12 mesi), e questo vuol dire che non bisogna meravigliarsi se si romperà dopo 3 o 4 anni dall’acquisto. Anche se il guasto si verifica nel periodo di garanzia, è bene sapere che al massimo la garanzia vi fornirà un disco nuovo, ma in nessun caso vi garantirà di recuperare quello che c’era sul disco rotto. In qualche caso abbastanza fortunato un bravo tecnico potrà tentare un recupero di dati, ma non c’è nessuna garanzia di successo e questi interventi, in alcuni casi, sono anche molto costosi e lunghi (molti giorni o settimane, a volte mesi).

Quali sono i dati da includere in un backup?

La risposta più prudente è tutto, ad eccezione del sistema operativo e di quello che si può facilmente ritrovare (e riscaricare) da Internet.

Quindi in un backup andranno inclusi certamente:

  • I documenti realizzati da noi e quelli che abbiamo ricevuto da altri (ad esempio tutte le bollette e fatture che ci arrivano per e-mail)
  • I dati o i database impiegati dai programmi che utilizzate per lavoro, o anche per hobby o svago
  • Le foto e i video realizzati da noi (anche tramite altri apparecchi come telefonini e macchine fotografiche, videocamere ecc.)
  • Le immagini “scansionate”
  • Le cartelle di posta elettronica
  • I file che abbiamo prodotto o modificato con i nostri programmi (musicali, progetti, grafici e tantissimi altri)
  • I file di licenza dei programmi che acquistiamo
  • Tutte le credenziali per accedere ai siti su cui siamo registrati e tutte le credenziali degli account di posta e di altri servizi
  • I preferiti o segnalibri dei browser
  • I file di installazione di programmi che sarebbe difficile ritrovare in altro modo
  • … e qui ciascuno di voi potrà aggiungere quello che ritiene utile.

Backup o sincronizzazione?

Un backup è ben diverso dalla sincronizzazione di dati tra due (o più) dispositivi, anche se la differenza non è sempre facile da comprendere.

La sincronizzazione si ottiene con un programma, che può essere anche gratuito (ad esempio Dropbox, Google Drive e tanti altri) che ricopia automaticamente e continuamente i dati tra due (o più) dispositivi diversi. L’esempio tipico è quello di un PC collegato con uno smartphone o tablet. Ma c’è un grave limite in questo procedimento: se in uno qualsiasi dei dispositivi sincronizzati alcuni dati vengono cancellati (per errore da voi, da un virus o da qualche malintenzionato), nel giro di pochi secondi spariranno anche dagli altri dispositivi sincronizzati. Senza un vero backup avrete ben poche possibilità di recuperarli!

Come deve essere un buon backup

Per salvaguardare con sicurezza i dati di aziende, professionisti ed enti (che sono i soggetti per cui la protezione dei propri dati è più importante) il backup deve essere:

  • Automatico: non devo ricordarmi di farlo, altrimenti il più delle volte scoprirò di non averlo fatto proprio quando sarebbe servito;
  • Verificato: il programma che fa il backup deve dirmi se è andato a buon fine o se c’è stato qualche problema;
  • Multicopia: i backup devono essere molti e devono ruotare automaticamente, cancellando i più vecchi per far spazio ai nuovi, in modo da occupare uno spazio più possibile limitato;
  • Multilivello: i dati più importati e quelli che cambiano frequentemente devono essere salvati più spesso, gli altri meno spesso;
  • Multidestinazione: i backup devono essere distribuiti in più “posti” diversi;
  • Protetti: i backup non devono essere accessibili ai normali utilizzatori dei PC.

Naturalmente le stesse caratteristiche sono auspicabili anche per il possessore di un singolo PC che voglia salvaguardare bene il suo contenuto.

Come si fa il backup

Per il backup di un singolo PC ci sono diversi software (programmi) anche gratuiti. Tra questi il classico e sempre apprezzato Cobian Backup, SyncBack, Comodo Backup e tantissimi altri. Tutti possono offrire almeno alcune delle funzionalità normalmente necessarie a un singolo utilizzatore di PC.

Per il backup di altri dispositivi (smartphone, tablet e simili) un sistema semplice è di tenere i dati sincronizzati con un PC e fare in modo che il backup del PC comprenda anche gli archivi sincronizzati. In tal modo, il backup del PC includerà anche quello degli altri vostri dispositivi.

È ovvio che il backup dovrà avere tutte le caratteristiche già dette per offrire la ragionevole sicurezza di poter recuperare i vostri dati in caso di necessità.

E per le aziende?

Nelle aziende il backup, e con esso la capacità di recuperare i dati in caso di necessità assume carattere vitale. Provate a pensare a un’azienda commerciale che non sia più in grado di sapere cosa deve incassare o pagare, cosa deve consegnare ai clienti o ricevere dai fornitori.

Per le aziende, il nostro consiglio è quello di rivolgersi a uno specialista preparato e indipendente dai fornitori di hardware e software, che studi a fondo le esigenze e i rischi e predisponga non solo un piano di backup, ma anche un piano di recovery per rimettere in funzione, in breve tempo, i server e i programmi più importanti dopo il verificarsi di un guasto o un altro evento grave.

Insomma, un backup è sufficiente per stare tranquilli?

Per un privato che voglia conservare in modo sicuro i suoi dati e documenti personali, in modo che né guasti né virus glieli distruggano, fare il backup è la soluzione ideale.

Naturalmente, più il valore (anche economico) dei dati che dobbiamo proteggere sale, più le soluzioni gratuite diventano inadeguate a garantire la sicurezza di cui abbiamo bisogno, e il consiglio è quindi quello di rivolgersi agli esperti del settore, che garantiscano servizi sicuri e personalizzati.

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